lunedì 30 gennaio 2017

LA RABBIA COME E' PER ME

La cosa che più mi  fa arrabbiare,
vorrei dire infuriare,
è  da mio fratello essere disturbata
quando nei compiti sono impegnata.

Apre e chiude la porta
e male si comporta:
mi  fa un mucchio di dispetti,
mi  dà degli sgambetti ,
mi regala qualche ceffone
che mi mette in agitazione.
Dentro mi sento ribollire,
tante parole gli vorrei dire ,
ma mi devo controllare
per non sentirmi sgridare.

Allora mi viene lo schiribizzo
di disegnare uno schizzo ,
ripasso e coloro
e pian piano mi ristoro.
La calma mi circonda
e il mio furore si affonda ,
gli sorrido e lo perdono

e ogni vendetta abbandono.


Aya

giovedì 26 gennaio 2017

LA MIA RABBIA



           Quando mi sale la rabbia
           Mi sento come se stessi sprofondando nella sabbia
           Per poi esplodere e ritrovarmi in gabbia.

             In preda al furore
           Per tutti ho rancore
           Vedendo il mondo incolore.


            Da arrabbiata sfogo la mia violenza,
            Ed infine di energie rimango senza
            Ma tranquilli è la fase dell'adolescenza.


            Ed allora mi sento così serena
            Che penso di volare sull'altalena
            O di nuotare liberamente come una sirena.


Greta






martedì 24 gennaio 2017

I NOSTRI GIOCHI LINGUISTICI



Io e la mia compagna d'avventura stamattina abbiamo realizzato questi due lavori per il giornalino della scuola in ospedale. Abbiamo trascorso così la mattinata tra chiacchiere, risate e lavoro. Quest' esperienza ci ha permesso di interagire tra di noi e imparare nuove cose.
Roberta e Ghizlan 

giovedì 19 gennaio 2017

DUE GIORNI DI PAZIENZA


18/1/17
Oggi è un giorno diverso rispetto a quelli passati, quelli normali.
Ecco, ora racconterò la mia giornata!
Per iniziare, partiamo col dire che per le 8:30 è arrivata mia zia a casa e mi ha portato in ospedale assieme a mia mamma.
Ovviamente ero già stata messa al corrente della situazione, ma il solo pensiero di andarci non mi preoccupava più di tanto.
Mi misi a sedere su un seggiolino e già lì ero nel panico più totale.
Ad un certo punto  arrivò un’infermiera simpaticissima, mi chiamò e mi recai nella stanzina nella quale il dottore mi aspettava per potermi fare l’esame.
L’esame consiste nel mettermi una sondina (un tubicino) che entra nel naso e finisce nello stomaco.
Naturalmente ho provato tanto dolore nel metterlo, infatti mi ha fatto venire diversi pianti, colpi di tosse e l’urto del vomito così che, per tranquillizzarmi, mi hanno fatto bere piccoli sorsi di acqua.
Per tutta la giornata, ho provato fastidio alla gola e quando mangiavo mi veniva tanta nausea perché il peso del cibo mi tirava a fondo il filo creandomi dolori allo stomaco.
Dopo di che mi hanno fatto vedere la mia stanza dove avrei passato la nottata : ero ufficialmente ricoverata.
19/1/17
Questa notte non è stata una delle migliori, perché per dormire ho dovuto adattarmi: solitamente dormo sul fianco, ma non mi è stato possibile, perchè si sarebbe sentita la sondina all’interno dello stomaco e non era una sensazione piacevole.
In questo momento in cui sto scrivendo sono ad un tavolino assieme ad altri bambini che si trovano nello stesso reparto con me: questa è l’aula della scuola in ospedale.
Camilla

mercoledì 18 gennaio 2017

GLI IGNAVI E LA CINEMATICA

E' al suo primo ricovero ( e le auguriamo con tutto il cuore che sia anche l'ultimo), eppure dà per assodata, obbligata l'esistenza della scuola in ospedale. "Certo, è normale e giusto che ci sia, altrimenti i bambini ricoverati come farebbero?" afferma convinta. 
E lei ne approfitta a buon diritto, affrontando nella sua breve ma per lei interminabile degenza, il III Canto dell'Inferno di Dante e qualcuno tra i suoi celebri Sonetti, tra la crudeltà delle legge del contrappasso per gli ignavi, le parafrasi, la rielaborazione e gli azzardati collegamenti con la realtà contemporanea.
E non si tira indietro nemmeno di fronte alle ferree leggi della Fisica (tra tutte le materie il suo tallone d'Achille), alle prese con definizioni e calcoli di moto e velocità media, dove il movimento e il tempo vengono "magicamente" fermati,segnati e visualizzati tra punti, segmenti e angoli di pendenza.
Oggi torna a casa, sotto il braccio la borsa dei suoi libri, e sulle spalle il bagaglio di una esperienza unica... in tutti i sensi.