giovedì 27 aprile 2017

NOI, QUELLI DEL DH

Noi siamo quelli del DH, cioè del Day Hospital. Una volta al mese noi, Lorenzo e Michael, ci troviamo qui per fare terapia. Facciamo anche i compiti, soprattutto Geografia che, neanche a farlo apposta, stressa la maestra.


Ci siamo conosciuti in un DH durante l'estate e siamo diventati amici.
Insieme condividiamo lo stesso dolore che proviamo e sopportiamo durante l' iniezione.
Quando finiamo i compiti chiediamo alla maestra di poter giocare con il tablet o con il robotino. E' un gioco per bambini più piccoli, ma anche noi grandi ci siamo divertiti perché non capivamo come funzionasse e sbagliavamo a dare i comandi per raggiungere l'obiettivo del percorso.Michael sbagliava così tanto che il robotino si impallava in una ridicola break-dance e Lorenzo rideva fino a provocarsi il singhiozzo.
Così siamo diventati ancora più amici.
Nonostante le iniezioni veniamo volentieri perché sappiamo che ci aspetta un divertimento assicurato.

Lorenzo e  Michael

martedì 11 aprile 2017

THE ANGER

Nasce quasi sempre per un motivo
E in quei momenti diventi un po’ cattivo
Può salire in fretta o pian pianino
Ad un adulto come a un bambino
Stringi forte i pugni, inizi a urlare
E purtroppo spesso non ne vuoi parlare
Può succedere che tieni tutto dentro e per ore taci
E a quel punto neanche i dolci son efficaci
Poi tutto passa velocemente
E ritorni ad esser paziente
La rabbia cade come un birillo
E cosi finalmente torni ad esser tranquillo

Jess.

lunedì 10 aprile 2017

IL GATTO CIECO

Ciao, sono Jess.
Voglio raccontarvi la mia storia, sempre che vogliate saperla. 
Era una  mattina quando mi sono sentita male e mi hanno portata al pronto soccorso, dove hanno deciso di ricoverarmi. 
Fu quella stessa mattina che dalla mia porta della stanza sbucò una signora molto simpatica che mi fece conoscere la sala giochi, che è anche aula scolastica.
Cosi la mattina seguente decisi di andare a vedere cosa si faceva nella sala, e iniziai a fare il lavoretto (...lavorone di due giorni) presente nelle foto. 
La cosa divertente, che appunto spiega il titolo del mio racconto, è stata che a un certo punto arrivò l'infermiera e mi disse che dovevo andare a fare la visita oculistica. Mi mise delle gocce che mi fecero dilatare le pupille e quindi non ci vedevo molto bene.
Finita la visita tornai al mio lavoro dove mi mancava solo il secchio rosso.
Iniziai a ricalcarlo sul foglio e a ritagliarlo. Quando ebbi finito lo misi sopra al disegno d'origine e fu solo allora che mi resi conto che  era più piccolo. Scoppiammo tutti a ridere perché la causa era che avevo ancora le pupille dilatate, perché io ci vedo benissimo, porto gli occhiali ... ma questo è solo un piccolo dettaglio.
Questa è la storia del mio gatto cieco.  
Qui il mio gatto inizia ad acquisire un'identità, una splendida identità.
Qui siamo arrivati al punto in cui l'acqua inizierà a cadere dal secchio.
Qui siamo quasi alla fine, dove questi piccoli animaletti si sono inpossessati dell'acqua.


Qui invece vi presento il mio gatto che prende vita.