lunedì 7 novembre 2016

FARE FINTA DI...

"Facciamo finta che io..." è il gioco più naturale che tutti i bambini conoscono. 
Come Sara e Giorgio 


che qui in ospedale rivivono la piacevole esperienza di "cucinare insieme alla mamma", ritrovandosi per un attimo tra le proprie mura di casa.
E' un esempio del  gioco simbolico, come lo chiamano pedagogisti e psicologi, in cui  bambini mettono in scena situazioni e momenti del proprio vissuto, spesso proprio  per abbassare il livello di ansia legato ad un'esperienza negativa come quella di essere ricoverati in ospedale.


Uscendo dalla sala medica dopo la visita, Giorgio saluta: "Adesso devo andare a fare io il dottore" e  riprende ad armeggiare con siringa e fonendoscopio raccontando che il suo paziente "è quasi guarito". Insomma, per lui un modo per sfogarsi, esprimere le proprie emozioni, proiettare le sue speranze.
Si può continuare a giocare di "far finta di essere il dottore" anche con il tablet e con la mano fasciata dalla garza per la flebo, 


assistere il proprio paziente virtuale e condividere con lui la propria avventura in ospedale.

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