Rebecca ha superato il disorientamento dei primi giorni di ricovero, la difficoltà ad abituarsi a un nuovo ambiente con ritmi e regole particolari. E ora che sta finalmente guarendo inizia a sentire la nostalgia di casa, nonostante la fortuna di avere avuto la mamma accanto a sé ogni giorno e ogni notte.
Si mette subito all'opera. Colora, ritaglia, incolla. Poi costruisce le molle con le strisce di cartoncino colorato.
E così ecco spuntare dalle finestre i suoi gatti, o meglio quelli di sua nonna, di cui ha parlato fin dal primo giorno mostrandone orgogliosa qualche foto. Ci sono tutti: Micio Bianco perché ... chiaro, no? è tutto bianco, Miciù che non è di razza giapponese, ma semplicemente bergamasco e un tantino sovrappeso, e poi Rughino, "Ma, no!Si chiama così ma mica ha le rughe!".
Le nuvole fatte appallottolando il cotone, che in ospedale non manca mai.
Le immancabili farfalline nel cielo, stranamente schierate come i più addestrati aeroplani in volo acrobatico.
E l'opera, in parte in 3D, è terminata: da fare invidia ai più decantati artisti moderni.
Non manca ora che poterla portare ... a casa!
Forza cucciola e forza grande mamma!!...con gli occhi lucidi ed il cuore commosso...vi voglio bene!
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