-Alessia!- mi chiamò mio padre -E’ pronta!-
finalmente mio padre dopo tanto tempo ci è riuscito!Presi la mia felpa e corsi
in cantina.
-Guarda!Finalmente sono riuscito a ultimare
la mia macchina del tempo,magari ci fosse qui tuo nonno per rinfacciarglielo,lui
che lo credeva impossibile!-
-Bravo papà!Non ce la facevo più a vederti in
quelle condizioni:ogni sera stavi sveglio fino a tardi e mamma si arrabbiava
sempre perché non mangiavi mai insieme a noi!-
-Si’,stava diventando pesante anche per me ma
… finalmente è finita!Forza,mettiti questi occhiali e entriamo nella macchina,diamo
un’occhiata al futuro!-
-Si’,che bello!-
Allora mio padre premette un grosso pulsante
rosso e entrammo in quella grossa macchina ricca di fili e spine.
-Mi raccomando stammi vicino Alessia e
promettimi che mi ascolterai-
-Certo papà!- Capivo le sue
preoccupazioni,insomma,non capita tutti i giorni di viaggiare nel tempo.
All’improvviso mi ritrovai circondata da
molte luci di tanti colori diversi,incredibile!Fluttuavamo nel nulla!
Tutto svanì velocemente,ci ritrovammo davanti
a casa nostra solo che era diversa :la porta era bianca e aveva uno scanner
vicino alla maniglia,wow!Il primo segno del futuro!Mi guardai attorno e vidi
che la città era cambiata moltissimo … Mio papà mi tirò dietro un cespuglio e
mi tappò la bocca di scatto:-Sh!Guarda… ci sono io,insomma,il me del futuro,non
possiamo permetterci di interferire,potrebbe cambiare il corso della nostra
vita e non sarebbe una cosa bella. La vita deve seguire il suo corso e se per
caso vedremo qualcosa di brutto ti do l’ordine di non fare niente!Dobbiamo
accettare le cose così come sono.-
-Okay papà,mi sembra più che corretto-
Ed ecco che iniziammo il nostro “Viaggio nel
futuro”. Arrivammo in un parco e le scale degli scivoli erano automatiche,come
quelle che ora ci sono nei supermercati e nei grandi negozi.
Ero curiosa di vedere come si fosse evoluto l’ospedale
perché un mese fa’ dovetti essere ricoverata in ospedale per una brutta
infezione.
Per mio padre non fu un problema,decidemmo di noleggiare una macchina
…
Eravamo in seria difficoltà perché quella
macchina era una macchina del futuro,non toccava terra,credo fosse dovuto ad
una forza magnetica che non so ben definire,ma alla fine fu più difficile
capire come accenderla che tutto il resto. Detto questo … arrivammo
all’ospedale e entrammo. Si vide molto la differenza tra presente e
futuro,forse l’ospedale era la cosa che si era
più evoluta.
Mi accolse un simpatico robot che mi fece uno
scanner del corpo e,accorgendosi di avere davanti una dodicenne cambiò aspetto:da
un robot grigio e rosso diventò un
simpatico robot pieno di colori per trasmettere felicità al paziente,poi iniziò
a parlare:-Ciao,sono Red Cross 10.7, da che tipo di sintomi si sente affetta?-
-Da niente,volevo solo vedere l’ospedale- -Come?Allora la lascio alla sua
visita- -Grazie Red Cross!-
Mio padre era molto attento a quello che
osservava,scriveva e si appuntava tutto ciò di nuovo che vedeva, senza mai
stancarsi.
I pazienti erano tutti adagiati su comodi letti
e i pasti erano ottimi,anche le bevande …
Le visite e le cure erano tutte più veloci
grazie alle nuove tecnologie e ai nuovi farmaci.
-Alessia sto iniziando ad avere fame e tu?-
-Sì,pure io, andiamo a mangiare-
Decidemmo di vedere anche come il McDonald
fosse cambiato,e lo era bene.
-INSERIRE L’ORDINE-C’era scritto su un tablet
fuori dal ristorante ,dove si prendono
gli ordini in macchina ,per farci capire!Dopo aver ordinato due panini e due
coca-cole, i panini uscirono velocemente da un tubo e subito dopo ci sedemmo su
una panchina vicino ad un albero gustandoci il pranzo.
Finito di mangiare mio padre disse che c’era
un limite di tempo per stare nel futuro e quel tempo stava per finire. Avremmo
potuto rischiare di rimanere bloccati in quella realtà ancora sconosciuta. Senza
perdere tempo ci nascondemmo dietro ad un piccolo negozio di vestiti e
schiacciammo un pulsante. Ed ecco che rientrammo in quel tunnel luminoso e sospeso
nel nulla. In due secondi rieccoci nella nostra cantina sotto casa con il sottofondo
della mamma che ci cercava:-Alessia,Andrea?Dove siete!?- -Eccoci Michela,siamo
qui in cantina- la avvisò mio padre.
-E’ da dieci minuti che vi cerco,dove
eravate?-
-Nel futuro mamma-
-Si’ certo…-
Alessia 12
Cara Marina,come d'accordo eccoci qua...a salutarci attraverso un commento sulla mia storia.
RispondiEliminaInnanzitutto ti volevo ringraziare per le bellissime mattinate che mi hai fatto passare e per avermi sopportato in quella mattina in cui ero diventata leggermente isterica.
Mi mancherai tu e la tua,come la chiamo io "Babyaula" ma soprattutto IL MARZIANO-RANA (Perché siamo sinceri...un po' rana sembrava)...
Per caso un giorno ho visto,immerso in tanti schizzi/disegni fatti da altri bambini,un pezzo di articoli che parlava dell'angelo dell'ospedale di Ponte S.Pietro...in effetti è vero...quel giornalista mi ha rubato l'idea di paragonarti ad un angelo!(accidenti!)
Ti ringrazio di tutto❤️Continua così,a trasmettere sorrisi ai poveri bambini ricoverati perché ne hanno bisogno❤️
UN BACIONE
DA ALESSIA(quella con la firma colorata fatta con quel sito che ti ho passato io)
Ciao, Alessia! Finalmente a casa! Ha funzionato il nostro scaramantico saluto "A domani" ... un giorno di degenza risparmiato. Degenza che ti ha visto affrontare ogni giorno a testa alta, anche quando sembrava non dovesse finire mai, anche quando intorno a te cambiavano i volti delle tue compagne d'avventura, dei tuoi vicini di stanza.Hai resistito fino all'ultimo, con il sorriso sulle labbra e la tua grande voglia di scrivere, spesso una buona arma per sfogare rabbia e frustrazione... coltiva questa tua passione, questa tua dote. A proposito, se mi dai il permesso, al più presto pubblicherò il tuo ultimo testo, le immagini però questa volta sarò costretta a sceglierle io. Salutami i tuoi genitori e una grattatina dietro alle orecchie al tuo "futuro" cagnolino, Dream ...il tuo sogno da più anni... ma i sogni sono così, come il Natale: l'attesa è la parte più difficile, ma più è lunga e travagliata e tanto più è incontenibile la gioia quando si realizzano,come un'esplosione: sembra davvero di toccare il cielo con un dito.
EliminaCiao, Marina
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RispondiEliminaGrazie mille❤️mi mancherai moltissimo❤️
RispondiEliminaP.s.per il mio testo va bene se lo pubblichi tranquilla,anzi,mi fai anche un piacere❤️
Un bacione
Alessia