La frequento da quattro anni,
ho festeggiato qui vari compleanni,
spesso è molto affollata
e ci passo la mia mattinata.
Vengo con la cartella
ma qui non c’è la bidella,
questa è una specie di scuola
dove il tempo vola
tra compiti, lavoretti e giochi
le curiosità e i pensieri non sono pochi.
Quando ero ricoverato,
nel mio letto mezzo addormentato,
qualcuno la soglia ha varcato
e io ho pensato:
“Ma chi l’è chesta?
Ma guarda un po’…è la maestra!”
Nella scuola quindi sono entrato
e stupito mi ha lasciato:
ho visto ragazzi e bimbi sorridere
e tra loro l’attività condividere.
Qui non ci sono banchi separati
ma muri colorati e disegnati,
non c’è la lavagna nera
ma un bel Pc con la sua tastiera.
In aula sei in pigiama
e quando l’infermiera chiama:
“ Lorenzo, pronti via!
Subito in infermeria!!”
io vorrei rimanere lì
e stare con gli altri tutto il dì.
È questa la scuola in ospedale
dove la serenità prevale.
LORENZO